Oltre un secolo di Merlot



Quando il Merlot, vitigno di origine francese, fu introdotto in Ticino non è dato di sapere con precisione. È però certo che nel 1892 il Merlot era ancora sconosciuto ai nostri viticoltori. Lo si desume da uno studio di quel tempo, dal quale traspare anche che nel vastissimo vigneto ticinese di allora, erano all’incirca 7'000 ettari si trovavano moltissime varietà di uva e tutte di poco pregio.

L’apparizione della fillossera negli ultimi anni dell’800 non contribuì certo a migliorare la situazione. Il diffondersi di tale parassita, contro il quale incerti erano i sistemi di lotta, ebbe conseguenze di rilevante portata. Innanzi tutto un massiccio regresso della viticoltura, tanto da far temere una sua scomparsa, e poi la disordinata ricerca, da parte dei contadini disperati, di vitigni resistenti a questa calamità, che sfociò nella messa dimora di una miriade di varietà da cui si ottenevano vini più che mediocri. Il tentativo di rimediare a una calamità fu quasi peggiore del male che si intendeva affrontare. Un quadro desolante ma che fu forse anche all’origine di uno stimolo più imperioso dei precedenti, volto a individuare qualche varietà interessante da cui ottenere un vino di pregio. Fu creato un vivaio viticolo cantonale, nel 1902 fu istituita la Cattedra Ambulante di Agricoltura e fu dato avvio a un lavoro sistematico di ricerca sulle uve degne di essere introdotte e propagandate. Nell’ambito degli esperimenti della Cattedra Ambulante, nel 1906, fu vinificato per la prima volta, a livello sperimentale, del Merlot.

L’anno successivo, nel vivaio cantonale, si approntarono 12.000 barbatelle di questa varietà; nel 1909 se ne prepararono 50.000 pezzi. Le prove continuarono e il vitigno Merlot si affermò subito rispetto alle varietà di confronto per la sua qualità superiore e per finezza di prodotto e si palesò degno di essere preso in considerazione. Era stata così posto un tassello fondamentale in quel mosaico di studi e ricerche che avrebbe dovuto portare alla trasformazione dell’economia vitivinicola ticinese.

Le conclusioni degli esperimenti eseguiti necessitavano però di una verifica in quanto i risultati si riferivano esclusivamente a vinificazioni ottenute con uve prodotte nei vigneti della Scuola agricola di Mezzana, situata nel Mendrisiotto. Quindi, per tener conto delle condizioni ambientali e podologiche del Cantone si crearono i primi tre vigneti sperimentali a Tenero, nel 1928, a Artore, frazione di Bellinzona, nel 1929, e a Bioggio, nel Malcantone, l’anno successivo. I nuovi impianti consentirono un più avanzato sviluppo della ricerca, i cui risultati confermarono ancora come il Merlot fosse il vitigno che meglio si adattava alle nostre condizioni.

Il Merlot si stava ormai affermando e nel 1948, con decreto esecutivo cantonale, fu istituita la Marca di qualità VITI. È indubbio che la Marca VITI , contrassegnando prodotti con un elevato livello di qualità abbia influito in modo determinante nel far conoscere e apprezzare il vino ticinese. Giova a tale proposito ricordare che la Marca di qualità VITI caratterizza tuttora un vino rosso di qualità vinificato con uve Merlot e viene assegnata da una Commissione di esperti dopo degustazione di campioni presentati dai vinificatori interessati a fregiarsi di tale distinzione.

Il Merlot si è consolidato sempre più e, sulla scia delle affermazioni che conseguiva, sorgeva una nuova cultura enoica sulla quale si innestarono dei sodalizi che si proponevano di meglio conoscere il mondo della vite e del vino e, in modo particolare, quello che del Merlot ticinese. Negli anni ‘50 nascono i primi gruppi degli Amici del vino con l’Associazione Nazionale che conta 8'000 aderenti. Negli anni ‘60 è fondato l’Ordine del Grancoppieri del Cantone Ticino, una confraternita bacchica voluta per onorare gli Amici del vino particolarmente meritevoli e l’adesione alla quale era subordinata all’impegno di “valorizzare i prodotti vitivinicoli ticinesi e in particolar modo quelli contrassegnato dalla marca di qualità VITI”. Un Ordine che, ancora oggi, in occasione dell’annuale Capitolo ordinario conferisce riconoscenza a chi sa particolarmente distinguersi nel settore vitivinicolo cantonale. Sorge nel 1985 anche la Sezione ticinese dell’Associazione Svizzera Sommeliers Professionisti. Un sodalizio che attraverso corsi di qualificazione forma dei professionisti della ristorazione che devono, tra l’altro, conoscere il vino, farlo apprezzare, servirlo con cura e riguardo ed essere in grado di consigliare l’abbinamento più appropriato. Un’attività associativa che è sfociata in una nuova figura professionale, il Sommelier o la Sommelière, riconosciuta istituzionalmente da un regolamento che consente il conseguimento di un diploma cantonale e oggi anche federale.

A oltre 100 anni dalla sua introduzione nel nostro Cantone si può ben affermare che in una bottiglia di Merlot ticinese sono raccolti i profumi,i sapori, i colori e, con essi, oltre a un po’ della nostra storia e della nostra cultura, anche la simpatia e il calore dell’amicizia dei nostri paesaggi e della nostra gente.
(S. Guarneri)

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